L’Antimafia del Noi
Quali sono i luoghi in cui opera la ‘ndrangheda?
Qual è il modo migliore per colpire i traffici che arricchiscono le cosche?
Come nasce la volontà di dedicare la vita alla giustizia?
Come si vive sotto scorta?
Queste sono solo alcune delle domande che gli studenti dell’Emilia-Romagna hanno potuto rivolgere al Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, Nicola Gratteri e al docente e scrittore Antonio Nicaso, durante il seminario on line l’Antimafia del noi, organizzato dall’associazione Cortocircuito e dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna e condotto dal giurista dell’associazione Elia Minari.
L’evento, che ha visto tra i numerosi partecipanti anche studenti e docenti del nostro Istituto, è stata una preziosa occasione per trasmettere l’importanza dell’impegno civico collettivo nel contrasto alle mafie. I partecipanti hanno potuto ascoltare una testimonianza significativa da chi ogni giorno è impegnato professionalmente e umanamente nella difesa della legalità e della libertà, scoprendo quanto la lotta al sistema mafioso riguardi il Noi, vale a dire la somma delle nostre coscienze e delle nostre scelte di cittadini.
La criminalità organizzata si ciba dell’egoismo e dell’opportunismo in cui la società tende a cullarsi, proprio per questo non conosce confini e si insinua nella quotidianità delle nostre vite apparentemente indisturbate, ponendoci di fronte alle nostre responsabilità di uomini e cittadini. Spesso la criminalità organizzata viene rappresentata come una realtà distante, talvolta sfuggente, al punto da diventare oggetto di miti e leggende. In realtà non c’è nulla di epico chi si oppone al sistema mafioso è prima di tutto un uomo, un semplice cittadino che vuole esercitare i suoi diritti e non un eroe appartenente ad un altro pianeta. Da qui il titolo del libro, Non chiamateli eroi, scritto da Gratteri e Nicaso per presentare ai giovani alcune biografie di donne e uomini che hanno lottato contro la criminalità organizzata.
Nonostante il filtro dello schermo, è questa la dimensione di vicinanza che la viva voce dei relatori è riuscita a trasmettere alla sua giovane platea: l’esperienza personale e il diretto contatto con il fenomeno hanno permesso agli studenti di percepire l’internazionalità delle reti criminali e cogliere l’umanità di coloro che le affrontano. Il dialogo con i due autori ha lasciato spazio alle curiosità e ha cercato di coinvolgere gli ascoltatori che hanno posto numerose domande. Il racconto dei relatori si è fatto allora ancor più profondo e articolato andando a chiarire numerosi aspetti della mafia e dell’antimafia: i luoghi della ‘ndragheda, la descrizione delle piazze di spaccio, la nascita del senso di giustizia nell’infanzia, la vita sotto scorta. Risposte precise, sincere e dirette, senza sconti, frutto dell’esperienza umana e professionale del magistrato e dello scrittore.
Così al giovane pubblico è arrivato un invito a sentirsi cittadini, senza eroismi o azioni sensazionali, ma con la consapevolezza che il valore della legalità va coltivato quotidianamente.
Qui di seguito la registrazione dell'evento, video reso disponibile dall'associazione Cortocircuito.
Evento con Nicola Gratteri, Antonio Nicaso ed Elia Minari
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